Esistono linee guida per il trattamento chirurgico della frattura dell’anca, ma l’effetto della chirurgia precoce su mortalità e altri esiti importanti per i pazienti non è chiaro.
E’ stata condotta una revisione sistematica della letteratura e una meta-analisi per determinare l’effetto della chirurgia precoce sul rischio di mortalità e su complicazioni post-operatorie comuni in pazienti anziani con frattura dell’anca prendendo in considerazione i lavori che hanno valutato gli effetti della chirurgia eseguita subito dopo la frattura in pazienti sottoposti a trattamenti per una frattura dell’anca.
Sono stati selezionati 16 studi osservazionali per un totale di 13.478 pazienti per i quali erano disponibili dati completi relativi alla mortalità ( 1.764 decessi totali ).
Sulla base dei risultati di 5 studi che hanno riportato il rischio aggiustato di morte ( 4.208 pazienti, 721 decessi ), indipendentemente dal cut-off di ritardo ( 24, 48 o 72 ore ), un intervento chirurgico più precoce ( cioè entro il tempo di cut-off stabilito ) è risultato associato a una riduzione significativa della mortalità ( rischio relativo [ RR ] 0.81, p=0.01 ).
Dati non aggiustati hanno indicato che una chirurgia più precoce riduce anche la polmonite contratta in ospedale ( RR=0.59, p=0.02 ) e le piaghe da decubito ( RR=0.48, p
In conclusione, un intervento chirurgico più precoce è risultato associato a un minor rischio di mortalità e a tassi inferiori di polmonite post-operatoria e di piaghe da decubito in pazienti anziani con frattura dell’anca.
Questi dati hanno indicato che ridurre il tempo trascorso tra frattura e intervento potrebbe ridurre anche mortalità e complicazioni. ( Xagena2010 )
Simunovic N et al, CMAJ 2010; 182: 1609-1616
Chiru2010